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Le Stelle sulle Torri
“Orologi Astrari”


“La Terra posta al centro dell’Universo”
Premessa di Mario Margotti
A.R.A.S.S. – Brera
Associazione per il Restauro degli Antichi Strumenti Scientifici – O.N.L.U.S.

Durante la vita lavorativa ho maturato una buona conoscenza della lavorazione dei metalli e della progettazione meccanica. Da pensionato ho messo a frutto questa esperienza in qualità di socio della nostra Associazione applicandomi al restauro e ora alla cura degli orologi di piazza Loggia a Brescia e piazza dei Signori a Padova.
La collaborazione e l’amicizia personale con il prof. Alessandro Maianti, curatore dell’orologio astrario del Torrazzo di Cremona, mi ha consentito di conoscere a fondo anche il monumentale orologio della bellissima torre. Ho potuto cosi lavorare direttamente su queste importanti e storiche macchine, vero patrimonio della nostra cultura storico scientifica e valido esempio della tecnologia del loro tempo di costruzione. Grazie alla bravura dei loro costruttori questi antichi orologi sono giunti sino a noi e ancora oggi con l’impegno di pochi appassionati, continuano a darci fedelmente le loro indicazioni e ad essere prezioso ornamento delle piazze delle nostre città.
Il loro periodo di costruzione è stato caratterizzato da un grande fermento degli ambienti accademici che condusse, sia pure lentamente, all’accettazione della teoria eliocentrica copernicana e all’affermazione del metodo scientifico divenuto la base della scienza moderna.
L’impostazione dei loro quadranti è però ancora basata sulle conoscenze del cosmo dettate dalle teorie dell’astronomo Tolomeo.
Per la maggior parte degli astronomi e filosofi greci, la Terra era una sfera sospesa e ferma nel centro geometrico di una sfera molto più grande e rotante, che portava le stelle.
La Luna si muoveva nello spazio fra la Terra e il Sole, il Sole nel vasto spazio fra la Terra e la sfera delle Stelle.
Sui quadranti dei tre orologi, la Terra è rappresentata dalla semisfera centrale (cilindretto a Brescia), solidale all’asse principale attorno al quale ruotano i cieli della Luna, del Sole e dello Zodiaco per le macchine di Padova e Brescia. L’astrario di Cremona ha l’asse centrale rotante che rappresenta anch’esso la Terra posta al centro intorno al quale ruotano in modo concentrico, gli assi delle lance della Luna, del Sole e del Drago. La peculiarità principale della macchina di Cremona sta nella presenza della doppia lancia del Drago (Caput e Cauda Draconis) che descrive la retrogradazione della linea dei nodi lunari per rappresentare le Eclissi, il mese e l’anno Draconico.
Nel periodo di costruzione di questi orologi l’astrologia viveva il suo momento di massimo fulgore: il significato etimologico della parola astrologia è “discorso sugli astri”. La sua essenza si basa sulla convinzione che come gli astri influiscono sulla natura, allo stesso modo influiscono sull’uomo, sulla sua volontà, sulle sue passioni, nel bene e nel male. I quadranti degli Astrari che abbiamo in tema, evidenziano condizioni astronomiche relative alla posizione e agli angoli fra il Sole e la Luna con vertice la Terra inserite nel contesto zodiacale, quindi adatte a una “lettura” astrologica.
In quel periodo storico la conoscenza dei moti apparenti del Sole e della Luna, il rapporto astrologico basato sulla loro posizione lungo la fascia zodiacale, erano attentamente seguiti da ogni strato della popolazione.
Il moto dei quadranti dava per la prima volta a tutte le persone la possibilità di osservare il carosello del Sole e della Luna che scorrono mirabilmente lungo la fascia dello zodiaco, al cui centro è posta la terra quale punto focale dell’universo.
E’ facile immaginare la complessità dei risvolti che si possono incontrare inoltrandosi in questo “mondo”. Personalmente mi limito a queste semplici note da legare alle indicazioni fornite dai bellissimi quadranti lasciando le interpretazioni di queste agli specialisti dei misteri dell’astrologia.
A volte chi osserva questi grandi orologi assegna loro doti di straordinaria precisione e in buona sostanza è così. Anche noi che li curiamo raffrontiamo le loro indicazioni a dati astronomici che tengono conto di molti fattori. In realtà non è pensabile che macchine di queste dimensioni e tipologia, possano dare indicazioni perfettamente in linea con i dati astronomici che rappresentano.
I dati di riferimento hanno frazioni decimali difficili da riprodurre con le ruote dentate ed inoltre, bisogna considerare l’esposizione agli agenti atmosferici dei locali dove queste macchine lavorano, il materiale con cui sono costruite e le loro dimensioni.
Le componenti sono in ferro, materiale sensibile alle variazioni di temperatura che a sua volta le obbliga a rispondere alle leggi della fisica. E’ normale che tutto questo evidenzi delle differenze di indicazione rispetto ai dati di riferimento che non sono però imputabili a scarsa bontà costruttiva.
Come i Quadranti Solari, le cosiddette Meridiane, questi grandi orologi ci ricordano di essere nati in un’epoca in cui il rapporto con lo scorrere del tempo era più naturale e sicuramente meno carico d’ansia del nostro.
In quel periodo gli orologi venivano regolati col tramonto del Sole e a seguire con il suo passaggio al meridiano locale (mezzogiorno vero locale) indicato dalle meridiane.
Il “temperatore” era, e lo è ancora oggi, l’addetto con l’incarico di accompagnare l’orologio curandolo per quanto necessario al suo buon funzionamento e regolarlo alle giuste scadenze con la situazione reale. I costruttori hanno trovato con i loro calcoli le ruote per le frequenze più vicine ai valori astronomici, e sono stati bravi.
Il risultato è apprezzabile essendo che dopo centinaia di anni, nonostante l’esposizione alle intemperie, all’usura e ai danni che purtroppo a volte l’uomo inesperto ha saputo fare, essi continuano fedelmente a funzionare.
Personalmente ritengo che per conoscere adeguatamente queste macchine sia necessario “viverle”.
Chi possiede le giuste sensibilità e autentica passione, entra in un rapporto di vera confidenza con loro, quasi un’armonia empatica con la macchina stessa che gli “dice” qualcosa per ogni suo piccolo rumore o un silenzio non atteso, riuscendo anche con questo ad interpretare ciò che è necessario alla loro cura in rapporto alle precise leggi della fisica che attendono al loro funzionamento.
Oggi per controllare la loro marcia ci basiamo sui dati astronomici ma il nostro impegno verso questi grandi orologi è di fare in modo che si conservino e continuino a funzionare nel migliore dei modi per tanto tempo ancora. Per questo dobbiamo essere in grado di regolarli e curarli adeguatamente come certamente i costruttori volevano che avvenisse.
A seguire sono presenti i fascicoli degli orologi che ho realizzato con l’intento di favorire la conoscenza di questi importanti orologi. In essi ho raccolto la conoscenza maturata negli anni che ho dedicato alla loro cura.
Nei testi vi sono delle similitudini generate dalla somiglianza delle funzioni e indicazioni.


Orologi Astrari

  1. Orologio Astrario di Brescia – Piazza della Loggia
  2. Orologio Astrario di Cremona – Piazza del Comune – Torrazzo
  3. Orologio Astrario di Padova – Piazza dei Signori

La pagina di …

Mario Margotti


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